Biografia di René Voillaume

 

Nato a Versail­les, il 19 luglio 1905, in una fa­miglia di sette fi­gli. La culla fa­miliare era la Lo­rena. Suo padre, ingegnere, gli co­munica il gusto per le scienze tecniche. Fa i suoi studi  se­condari a Ver­sailles, nel Colle­gio di S. Giovan­ni di Béthune. Prende il Bacca­laureato in filos­ofia (1922) e di Matematica elementare(1923).   A 17 anni, la lettura della biografia di Char­les de Foucauld di René Bazin orienta definitivamente la sua vocazione monastica, sacerdot­ale e missionaria, verso la fondazione della Congregazione per la quale Charles de Foucauld aveva tracciato una regola: vita contemplativa di clausura, poverissima, dedita all’Adorazione del SS. Sacramento e missionaria attraverso l’irradiazione di una vita evan­gelica di carità.

  • Per prepararsi a questa realizzazione, René entra nell’ottobre 1923 nel seminario di S. Sulpizio a Issy-les-Moulineaux, e poi, nel 1925,  per una preparazione più appropriata, nel noviziato dei Padri Bianchi presso Maison Carrée, vicino ad Algeri, ma tenendo segreto questo progetto di vita. Durante il noviziato, per ragioni di salute, rientra al Seminario d’Issy. Viene ordinato sacerdote il 29 giugno 1929. Alcu­ni compagni manifestano interesse ma non sono ancora ordinati sacerdoti. Nell’attesa, il suo Vescovo, diventato anche suo con­sigliere, lo invia per due anni a Roma per seguire i corsi all’Angelico. Prende il dottorato in teologia nel 1931. Segue un periodo di maturazione del progetto con i consigli di Louis Massignon, professore al Collegio di Francia e islamolo­go, amico e discepolo di Charles de Foucauld che per qualche tempo pensava di raggiunge­re nel Sahara.
  • Studia l’arabo e l’islamologia con due compagni presso l’Istituto delle Belle Lettere Arabe. René, con quattro giovani preti, suoi compagni, prendono l’abito di Fratel Charles dalle mani del Card. Verdier,
    (da sinistra) Marc Guérin, Georges Gorrée, René Voillaume, Marcel Bouchet, Guy Champenois

    Arcivescovo di Parigi, che benedice questa fondazione. Alla fine del Settembre 1933 emettono i primi voti a El Abiodh Sidi Cheikh in un’oasi del Sud-Orano con l’impegno di mettere in pratica la regola scritta dallo stesso Fratel Charles de Foucauld, ispirandosi alla tradizione dei certosini e della spiritualità carmelitana. La comunità cresce piano piano con alcuni giovani che gli raggiungono.

  • Nel marzo del ’38, incontra p.s. Maddalena, la fondatrice delle Piccole Sorelle di Gesù. Col­laborerà con lei. Nasce una relazione di amicizia profonda che non si interromperà mai.
  • La seconda guerra mondiale scoppia e i fratelli – in maggioranza francesi – sono arruolati nell’esercito. Questo periodo apre nuovi orizzonti. Dalle relazioni di vicinanza e amicizia con i compagni soldati operai, contadini, prigionieri di guerra… l’intuizione della vita di Nazaret secon­do Charles de Foucauld è considerata con uno sguardo nuovo.
  • Nel 1947 a Aix-en-Provence, con il sostegno dell’ arcivescovo Mg. Charles de Provenchè­res, René Voillaume con tre fratelli (e un giovane di El Abiodh!) iniziano la prima fraternità operaia: da quel momento i fratelli, per vocazione, inaugurano uno nuovo tipo di vita religiosa contemplativa non più nel deserto ma mescolati al mondo dei poveri di cui condividono la condizione del la­voro salariato, all’imitazione della vita di Gesù a Nazaret e alla luce della vita di Charles de Foucauld.
  • In modo regolare René Voillaume scrive ai suoi fratelli. Questi scritti saranno raggruppati e pubblicati. (“Au coeur des masses”, Le Cerf – 1950, edizione italiana:”Come loro – Vita e spiritua­lità dei piccoli fratelli di Gesù” – Paoline, 1953). E’ un libro che fa scalpore e che contribuisce tantis­simo allo slancio delle prime fondazioni. René Voillaume sarà il Priore dei piccoli fratelli di Gesù dalla fondazione fino a dicembre 1965.
  • La fondazione delle fraternità impegna Voillaume in numerosi viaggi  nel mondo. Questo periodo gli offre dei contatti fecondi con varie culture, con situazioni diverse di Chiesa. I suoi scrit­ti che mirano soprattutto al cammino spirituale delle fraternità, hanno un eco universale sulla ri­flessione del momento nella Chiesa
    prima e dopo il Conci­lio Vaticano II specie sulla vita religiosa e, più generalmente sulla spiritualità di quel tempo. Nel 1968, il Papa Paolo VI lo invita a predicare gli Esercizi spirituali in Vaticano.
  • Già nei primi anni 1950, René Voillaume ha il grande desiderio che la spiritualità di Charles de Foucauld trovi una sua espressione nelle varie realtà della vita della Chiesa. Tra quelle, la di­mensione apostolica. Vedendo dei preti interessati alla Fraternità, pensa ad un ramo della Fraterni­tà destinata a dei preti di cui la vocazione sacerdotale rimarrebbe il ministero (“piccoli fratelli del ministero”). Poco a poco questo gruppo diventerà la congregazione dei “Piccoli fratelli del Vangelo” di cui René Voillaume fu il Priore dal 1966 fino a luglio 1976.
  • Sostiene anche la fondazione della “Piccole sorelle del Vangelo” e di vari Istituti religiose o Associazioni per laici, laiche, sacerdoti.
  • Nel 1973, i Piccoli fratelli del Vangelo stabiliscono la loro Fraternità Centrale a Cépie vicino a Carcassonne. É in questo villaggio che René Voillaume vive il suo ultimo servizio di Responsabi­le per i Piccoli fratelli del Vangelo. Quando questi lasciano Cépie nel 1976, scegliendo Bruxelles come sede dei nuovi responsabili, René ci rimane.
  • René Voillaume, libero delle responsabilità, vive nel villaggio, con la vicinanza e l’appoggio di una fraternità delle piccole sorelle di Gesù. Continua ad incontrare molta gente e mantiene un legame preferenziale con degli amici nel Marocco, fino a quando, anziano e malato , sarà accolto nella fraternità delle Piccole Sorelle di Gesù a Le Tubet (vicino ad Aix-en-Provence), dove morirà il 13 Maggio 2003.

Sulla sua immagine-ricordo appare una citazione presa dalla sua ultima opera: “Può darsi che stiamo entrando in una tappa della storia dell’umanità che sarà il momento della compassione, per l’impo­tenza di trovare delle soluzioni ai problemi posti dal nostro tempo. Sarà necessario più che mai offrirci  come interces­sori, in comunione al sacrificio del Signore, immedesimandoci alla sua Eucarestia per supplicare la misericordia del nostro Salvatore affinché si espanda su tutti gli uomini”.