Charles de Foucauld

«Charles de Foucauld “cuore eccellente e spirito affascinante” –
“… uomo felicissimo, è innegabile, e si vedeva.
Era arrivato fino in fondo, si era realizzato interamente, era un tipo umano completo fino all’inverosimile. É forse questo il segreto della felicità. I suoi occhi brillavano di calma
e di gioia silenziosa.» *

Charles de Foucauld

I – Tra gioia e noia,

attratto dalla trasgressione. 

Charles de Foucauld nasce il 15 settembre 1858 in una ricca famiglia aristocratica e cattolica.

L’infanzia di Charles è marcata dalla morte precoce della madre e del padre quando non ha neanche 6 anni e dall’esilio dalla casa paterna in seguito alla disfatta francese nel 1870.

Durante la scolarità e gli studi superiori pensa secondo il pensiero dominante dell’ambiente che frequenta: agnostico, anticlericale. Sperpera molti soldi per feste e donne.

Ufficiale dell’esercito si annoia da morire nella vita di guarnizione. Solo i combattimenti della conquista dell’Algeria gli ridanno gusto al rischio e l’incitano all’avventura. La scoperta del deserto e del mondo islamico l’intriga.

L’affetto per una cugina intelligente, buona e pia sveglia in lui delle domande sul senso del­la vita. Ripete questa invocazione: “Mio Dio, se esisti, fa’ che ti conosca”

Ha poco più di 28 anni quando questa “strana preghiera” trova la sua risposta. Appena cre­de che Dio c’è, vuole vivere una “vita religiosa”.

II – Una ricerca senza sosta.

Aiutato da un prete che lo capisce e lo rispetta, finisce con brio ciò la pubblicazione dei suoi studi scientifici (Geografia del Marocco) e s’informa sulla religione. Cerca la sua via. Fa vari ritiri spirituali e pellegrinag­gi (anche in Terra Santa).

A 31 anni, per essere come Gesù che ha sempre vissuto “all’ultimo posto”, entra dai Trappi­sti, l’ordine religioso che gli pare il più austero. É mandato in un convento molto povero in Siria. Ma non ne è soddisfatto. É colpito della differenza tra la povertà scelta nel monastero e quella della gente del popolo, come quella che Gesù viveva a Nazaret. Esce dalla Trappa per vivere a Nazaret.

Questi anni sono marcati dalla sua esigenza di staccarsi dal mondo. Perché Dio è Altro. Ma è anche un periodo di scoperta del volto d’amore di Dio, Colui che lo cerca, e si fa vicino a lui.

Decide di tornare in Francia, non più col desiderio di staccarsi dal mondo. Riceve l’ordina­zione sacerdotale e vuole tornare al “suo primo amore”: il Marocco, l’Africa del nord.

III – Un radicamento anomalo.

9-10 settembre del 1901: sta per compiere 33 anni, su una nave che attraversa il Mediterra­neo, mare che unisce Francia, Terra Santa e Algeria, terre della sua vita.

Fratel Carlo

Adesso ha scelto. Vuole vi­vere come Gesù a Nazaret, unito a coloro che “sono lontano”, con coloro che non conoscono Gesù.

Si stabilisce vicino al confine col Marocco, ma questo rimane chiuso.

Si avvicina allora alle tribù tuareg, e si stabilisce nell’Hoggar. Fa un’enorme lavoro linguistico per conoscere e far cono­scere la loro lingua. Ammira la loro cultu­ra e entra in amicizia con molti.

Il 1° dicembre 1916 muore assassinato nel corso di un saccheggio legato al periodo bellico della prima guerra mondiale.

*Émile Gautier (1864-1940) Geografo, professore all'università di Algeri; si diceva miscredente; più volte ha incontrato Charles de Foucauld, soprattutto, vivendo insieme a Tamanrasset dal 8 giugno al 4 settembre 1905, (in A. Chatelard "CdF verso Tamanrasset" p.288.)